2005, di Antonio Capuano

Trama:

Mario ha otto anni ed è definito un “bambino difficile”. Il Tribunale dei Minori lo ha sottratto alla sua famiglia naturale per proteggerlo e per dargli una possibilità. Giulia e Sandro sono una coppia serena, due quarantenni della borghesia colta e agiata apparentemente soddisfatti; non sono sposati e vivono insieme da circa due anni quando decidono di chiedere in affidamento un bambino. L’affidamento temporaneo è per tutti e tre un occasione di confronto tra due realtà molto lontane.
Mario si trova proiettato in un mondo che gli è completamente estraneo. Per salvarsi si rifugia in un mondo tutto suo, ricco di suggestioni, come può esserlo quello di un bambino, che si sta cercando con fatica e che incrocia i bisogni e le miserie di adulti “estranei”.

Obiettivi:

Stimolare il confronto e il dialogo sulle fatiche comunicative tra genitori e figli, sull’assunzione della prospettiva dell’altro in termini di bisogni e desideri.

Descrizione attività:

Riflettere e aprire la discussione sulle situazioni in cui ci sentiamo estranei, quali quelle in cui non ci sentiamo capiti. Si può interrompere la riproduzione in alcune scene conflittuali e provare a chiedere: cosa sta succedendo? Come si sente Mario in questa scena? Come si sente la mamma, e il papà?

 

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