2010, regia di Susanne Bier

Christian, un adolescente in lutto, ritorna in Danimarca con il padre, che odia perché crede che non abbia fatto abbastanza per salvare la madre morta recentemente di cancro. Nella sua nuova scuola diventa subito amico di Elias, vittima preferita dei bulli, che lui scaccia senza timore. Non soddisfatto, in una seconda occasione si scaglia violentemente contro il capo dei bulli rischiando di mettere nei guai sia se stesso che l’amico.
Si deve essere violenti per difendersi dai bulli prepotenti: questo sembra il mantra dei due adolescenti. Soprattutto di Christian, che non disdegna l’utilizzo di mezzi estremi per difendersi. “La vendetta passa per la violenza” urla con gli occhi il ragazzino, mentre Anton, padre di Elias, cerca di spiegare ai giovani che è l’intelligenza a vincere sempre, nonostante ci si trovi di fronte all’ignoranza ottusa di chi preferisce picchiare piuttosto che parlare. Sarà proprio la saggezza del medico a salvare il futuro di Christian ed a convincerlo che la vita è preziosa e non va sprecata essendo acciecati dalla rabbia.

Obiettivi

La visione del film può essere utile per affrontare il tema della gestione della rabbia e dell’aggressività che genera aggressività e violenza in una spirale che può portare a gravi conseguenze. La complessità della trama aiuta a riflettere non solo sul bullimso tra pari, ma anche sulla violenza in famiglia. Con i genitori può essere utilizzato per discutere sul ruolo del modello che offrono ai loro figli, soprattutto in adolescenza e su quanto i problemi e le vicessitudini che appartengono alla coppia genitoriale possano avere ripercussioni sui figli, anche quando sembra che i figli non ne siano toccati o si è fatto di tutto per non coinvolgerli. Il film tocca anche il delicato argomento del suidicio.

 

Descrizione attività

Visione del film e discussione libera. Il conduttore può sollecitare i partecipanti a commentare alcune scene in particolare per portare la discussione sui singoli argomenti affrontati dal film. Può essere utile chiedere ai partecipanti in quale personaggio si sono identificati maggiormente e perché. Si può selezionare una scena particolarmente pregnante (ad esempio quella in cui i due amici mettono la bomba o quella in cui Anton salva Christian dal suicidio ) e chiedere ad alcuni partecipanti di rappresentarla cambiando le decisioni dei protagonisti.

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