2017, regia di Francesca Archibugi

 

Il film, tratto dal best seller di Michele Serra, racconta la storia di Giorgio Selva, un famoso giornalista televisivo, presentatore del programma TV “Lettere all’Italia”. Giorgio ha avuto con la sua ex moglie Livia un figlio di nome Tito, che tr

ascorre metà del tempo col padre e metà con la madre. Il rapporto tra padre e figlio è piuttosto complicato: Tito è un diciassettenne che trascorre le giornate con i suoi amici della “Banda dei froci” e cerca in ogni modo di evitare le attenzioni del padre, sempre più pressanti; Giorgio, che non riesce a superare la rottura con Livia, cerca di recuperare un rapporto sincero col figlio, senza accorgersi che con la sua insistenza sta allontanando da sè Tito.

Tutto cambia quando Tito incontra la sua nuova compagna di classe, Alice, figlia di Rosalba, una delle ex amanti del padre. Anche Alice vive un rapporto conflittuale con la madre, la quale vorrebbe sapere di più della vita della figlia, ma questa si chiude in se stessa, proprio come fa Tito. Tra i due giovani scoppia subito l’amore, e ciò porterà a diversi problemi nella vita di Tito. Ben presto, infatti il rapporto tra Tito e i suoi amici inizia ad incrinarsi, poiché questo li trascurerà spesso per stare con Alice, ma anche Giorgio vivrà molto male questa relazione, in quanto teme che Alice sia, in realtà, nata dalla sua relazione con Rosalba.

Dopo una festa in cui gli amici di Tito, e in particolare Lombo, fanno di tutto per far sentire Alice estranea al loro gruppo, lei lascia Tito e lui incolpa Lombo della rottura, spezzando la loro amicizia. Il giorno seguente, Tito vede a scuola Alice parlare con un altro ragazzo e andare via, così per seguirli sale sul tetto della scuola, ma qui scivola e cade nel cortile rompendosi la gamba. Trasportato d’urgenza in ospedale, ha un’altra lite con il padre, a causa del suo istinto iperprotettivo verso il figlio. Qui Giorgio, a causa della lite, ha un malore, ma si riprende improvvisamente quando apprende della rottura tra il figlio e Alice, credendo che i problemi legati alla sua relazione con Rosalba siano scomparsi.

Poco tempo dopo Giorgio convince Tito ad intraprendere una terapia insieme per risolvere i loro conflitti, il figlio accetta e grazie alle domande dello psicologo emergono i problemi tra i due. Nel frattempo Alice perdona Tito, riprendendo la relazione, mentre il padre apprende da Rosalba che Alice fu concepita durante un periodo in cui lei faceva la prostituta in un albergo, fugando così ogni dubbio circa la sua paternità.

In seguito ad una scommessa persa Tito va nel luogo che più odia al mondo, la casa del padre in Liguria. I due fanno insieme un’escursione, durante la quale hanno modo di confrontarsi e recuperano il loro rapporto: Tito accetta la presenza del padre nella sua vita e Giorgio permette al figlio di volare con le proprie ali.

 

Obiettivi

Il film si presta a sondare diverse sfaccettature dell’adolescenza: il rapporto con i genitori (in questo caso il padre) che sembra ibernato dietro un vetro di incomunicabilità, l’amore che nasce e la difficoltà di tenere in piedi gli equilibri quando una persona sola diventa il centro della tua vita, i rapporti di amicizia, che vengono messi alla prova dall’amore fusionale tipico dell’adolescenza.

 

Descrizione attività

Visione e discussione. La regista rappresenta una comunicazione fatta di silenzi mugugni, sguardi,  parole troncate, divorate, a malapena accennate dai ragazzi di oggi, un linguaggio che esiste ed è figlio di una generazione cresciuta con lo smartphone, letteralmente diventato prolungamento corporeo. Vista dalla prospettiva degli adulti, rimasti legati ad un’interazione immancabilmente differente, qui resa all’estremo da un protagonista forbito e logorroico, incapace di tacere, non può che creare un muro tra le due generazioni. È veramente così come la dipinge l’Archibugi o esistono altre possibilità?

Se gli adulti descrivono gli adolescenti come sdraiati, quale soprannome può essere dato agli adulti rappresentati nel film?