È possibile amarsi senza essersi mai incontrati e senza mai incontrarsi durante tutta la durata della relazione? Se lo chiede un articolo di VD in cui si parla delle persone adolescenti che, sempre più di frequente, vivono relazioni a distanza. In una dimensione di vita sempre più onlife (tema di cui si parla anche nel nuovo materiale di W l’amore), che ruolo hanno i device? E in che modo è possibile comprendere e accogliere queste forme relazionali accorgendoci, però, se vi fossero delle esperienze problematiche?