2018, regia di Iram Haq

Oslo. Nisha ha sedici anni e una doppia vita. In famiglia è una perfetta figlia di pachistani. Fuori casa è una normale ragazza norvegese. Quando però il padre la sorprende in casa di notte in compagnia del suo ragazzo i genitori e il fratello si organizzano per portarla, contro la sua volontà, in Pakistan affidandola a una zia. In un Paese che non ha mai conosciuto, Nisha è costretta ad adattarsi alla cultura da cui provengono suo padre e sua madre. Al centro del film c’è il rapporto tra una figlia e un padre convinto (insieme a una madre che lo sostiene) di agire ‘per il suo bene’.

obiettivi
Il film trae spunto dalla biografia della regista (nata nel 1976) che all’età di 14 anni è stata realmente rapitadai suoi familiari e lasciata in Pakistan per un anno mezzo solo perché aveva soprattutto amici norvegesi e non voleva piegarsi all’idea di non potersi comportare come loro.Si tratta quindi di uno sguardo dall’interno di quello che accade a molti giovani, di origini straniere e che, alla soglia della giovinezza vivono il conflitto tra cultura tradizionale di appartenenza e cultura secolare del paese di nuova accoglienza. Ciò che però maggiormente colpisce e fa riflettere è un elemento che ha le caratteristiche dell’originalità in una vicenda come questa. Quello che accade a Nisha non trae origine da un fondamentalismo religioso. Arrivata in Pakistan la ragazza dirà di non voler pregare e questo ci fa comprendere che non lo faceva neanche in Norvegia.

Quindi ciò che la famiglia pretende da lei non è legato a motivazioni di fede ma, e forse è ancora peggio, a ciò che il titolo del film esplicita: quello che dirà la gente. È il conformismo sociale a dettare l’agenda dei comportamenti nella comunità di immigrati pakistani ed è ad esso che il padre sente il dovere di aderire rischiando di giungere anche a situazioni estreme.

descrizione attività
visione del film e discussione libera

link al trailer
https://www.youtube.com/watch?v=Je8BVPuoTDw